ayurveda

Shantala, massaggio del neonato secondo ayurveda.

Daria Mascotto durante il massaggio ‘Shantala’ di un neonato.

“IO
PROPRIO IO
DENTRO IL MARE C’E’ PIU’ LUCCICHIO
LA CONCHIGLIA ORA HA FATTO LA PERLA
LA BALENA ORA RIESCE A VEDERLA
MA IO SONO BALENA, IO SONO CONCHIGLIA
IL TUO MARE, TUA MAMMA E TUA FIGLIA
QUESTO MARE CI AGITA NELLE SUE ONDE
E CHI SONO ORA IO SI CONFONDE
MA SE SOLO IL TUO SGUARDO S’INCROCIA COL MIO
DICO SI’, SONO QUI
SONO IO”

Bruno Tognolini

Il massaggio del neonato è un rito d’amore, un gesto di cura, un linguaggio segreto poli-sensoriale: contatto, suoni, sguardi. Un’intensità speciale e benefica tanto per il bambino quanto per la sua mamma.

Dedicare un tempo rituale, settimanale o ancor meglio quotidiano, al massaggio del proprio bebè, non è un solo una pratica igienica. E’ soprattutto un modo per instaurare un dialogo positivo fra madre e neonato e porre le basi per lo sviluppo di una sana comunicazione basata sull’ascolto ed il rispetto reciproco.
Attraverso carezze, scivolamenti, torsioni, il bambino inizia a familiarizzare con il proprio corpo, con il movimento, ricevendo stimoli e nutrimento sia fisico sia emozionale.

Con il tocco del massaggio è possibile riorganizzare la complessità del microcosmo psicocorporeo: armonizzare gli impulsi interiori incongrui attraverso le loro manifestazioni esteriori; dirigere in senso positivo per l’individuo l’energia vitale psicofisica; eliminare gli eccessi e/o le carenze, equilibrando e calibrando il comportamento espressivo-motorio per una migliore vita individuale e di relazione.

Il massaggio del neonato in particolare ha diversi benefici:

  • attraverso il contatto epidermico si crea un canale di comunicazione e di cura (relazione); 
  • si stimola la circolazione sanguigna ed energetica ed il corretto funzionamento degli apparati respiratorio, digestivo, escretorio, linfatico; 
  • si nutre e protegge la pelle, innalzando le difese immunitarie; 
  • si aiuta il corpo nell’espulsione delle tossine, del gas addominale e delle scorie; 
  • si facilita la conoscenza del corpo e delle sue potenzialità;
  • si stimola il senso cinestetico attraverso esterocezione, propriocezione e interocezione; 
  • si interviene sul tono muscolare e viscerale, andando a alzare o abbassare il livello di energia e di tensione; 
  • si crea occasione per sperimentare e arricchire la gamma e la capacità di modulazione dinamica degli impulsi di movimento.

Shantala è il nome della donna indiana da cui l’ostetrico francese Leboyer ha osservato e recuperato la pratica del massaggio neonatale negli anni ’70. Il mondo occidentale deve molto alle sue ricerche, attraverso le quali sono state recuperate pratiche antiche, dimenticate, rimosse. La maggior parte delle tecniche oggi proposte per il massaggio neonatale non sono altro che rielaborazioni dei gesti tramandati di generazione in generazione, proprio da quelle donne che ancora troppo spesso vengono considerate provenire da culture ‘inferiori’.

Riappropriarsi della sapienza istintiva delle mani, del piacere dello scambio fisico amorevole, del sentire del cuore, è oggi una scelta pedagogica che può fare la differenza per il futuro della nostra società e della nostra specie.